Un incontro gentile e indimenticabile con il Cardinale ZUPPI
Durante la Festa di Sant’Agata 2025, su incarico di SudPress.it, ho avuto l’onore di incontrare il Cardinale Matteo Maria Zuppi.
Sono Giulia Garrone, studentessa laureanda dell’Accademia di Belle Arti di Catania, in Cinema con indirizzo regia/filmmaking.
Un prete di strada, come ama definirsi e come è rimasto anche diventando cardinale.
Un uomo che ha scelto, ogni giorno, di stare con chi ha meno: bambini svantaggiati, migranti, senza fissa dimora, tossicodipendenti, carcerati, ultimi.
Una presenza viva, forte, capace di costruire la pace in Mozambico, di parlare di accoglienza anche quando il vento soffiava contro, di tendere la mano alla comunità LGBTQIA+.
Nel 2015, divenuto arcivescovo di Bologna, rifiutò ogni lusso e scelse una stanza umile in un dormitorio per preti pensionati.
Senza ostentazione, solo coerenza.
In tempi difficili, ebbe il coraggio di dire:
“L’accoglienza non è un incubo da evitare, è il modo in cui la società cresce, ringiovanisce, matura.”
E ai ragazzi del Giffoni ricordò:
“Non c’è bisogno di credere per essere capaci di amare.”
Qualcuno vede in lui il possibile successore di Papa Francesco.
Lui, con un sorriso, dice:
“Tranquilli, non succede.”
Forse è vero. Forse uno come lui, moderno, innovatore e riformista, sarebbe troppo da chiedere per il futuro della Chiesa.
Ma se potessi esprimere un desiderio, sarebbe vederlo affacciarsi a quella finestra, con il suo sorriso unico.
Prima di iniziare l’intervista, emozionata, ho detto a Rosanna La Malfa – web manager: “Ok mamma, vai ci siamo. Parti!”.
E il Cardinale, con quella sua naturalezza disarmante, ci ha regalato un sorriso gentile, autentico, con una battuta allegra sul fatto che “comandassi mia madre” 😀 .
Incontrarlo è stato più di un’esperienza professionale: è stato un momento di autentica umanità.
Il suo sorriso, la sua verve bolognese, la capacità di parlare al cuore delle persone senza barriere né formalismi, lasciano un’impronta difficile da dimenticare.
È una mia opinione personale, ma sento che il Cardinale Zuppi incarna in modo straordinario lo spirito di Papa Francesco: la Chiesa che cammina accanto agli ultimi.
Porterò questo incontro sempre con me.
Foto di Astor Morgan.
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